da EternoNabbo » 2 ott '20, 17:20
Perdonatemi, vorrei esprimere la mia opinione riguardo a questo argomento pur non essendo particolarmente competente in materia di mercato di giochi di carte (me ne intendo un pochino di più di quello gdr).
Secondo me, è chiaro che la gente nonostante tutto comprerà il Secret Lair: la tentazione, parlo per me, di avere accesso a delle carte uniche (almeno per ora) e che un domani potrebbero valere qualcosa anche solo per collezionismo è forte, ma questo non cambia che non è sano per il gioco in sé. Il problema vero è che sicuramente queste cose apportano denaro all'azienda (anche se, come si dice da noi a Firenze, sono arrivate "pe' i fochi", un Secret Lair a tema TWD sarebbe dovuto uscire 5 anni fa, ora è tardi, va bene che all'epoca non esistevano i SL ma ci siamo capiti), però questo vuol dire anche creare delle carte valide per dei formati Eternal che sono semplicemente delle one-shot, delle edizioni limitate che però, a differenza di quelle con Godzilla e simili, hanno effetto sul gioco in sé e sul bilanciamento di questo (poi ci torno). Sia ben chiaro: "mai dire mai", come diceva James Bond: le reserved, le banlist e similari le fa la WotC, se un domani decidessero (per fare un esempio estremo) di stampare di nuovo il Black Lotus per ragioni di mercato lo farebbero, raro mitico, leggendario quello che volete ma lo farebbero comunque, il gioco è in mano loro e le regole, giustamente in fin dei conti e piaccia o meno, le decidono loro. Poi sta a noi, compratori, far sapere in modo lecito la nostra, ma sta di fatto che il gioco ha, come regola primaria, quello di vendere (come tutti i prodotti commerciali, del resto).
Personalmente, anche per ragioni economiche (ma non solo) mi sto rifugiando in formati "economici" come EDH Budget, Pauper, Tiny Leaders e affini. Sia ben chiaro: il pay-to-win in Magic c'è sempre stato (e, in una certa misura, va anche bene), però adesso sembra che si stia andando sempre più verso un gioco sbilanciato a favore del mercato. Se volessero davvero creare un gioco bilanciato (che non vuol dire che tutte le carte sono uguali, capiamoci, ma che non esiste una meccanica od un colore predominante rispetto ad un altro) dovrebbero limitare quasi tutto quello stampato finora ai formati Eternal (o meglio, un loro sottoinsieme) e stampare nuove espansioni con poche carte (100-150 al massimo, terre base incluse), una o al massimo due volte l'anno (non le tre-quattro di adesso, edizioni speciali e varie ed eventuali escluse), con degli accorgimenti di game design per assicurarsi che tutto giri, in un certo senso, in un modo coerente con sé stesso, con tantissimo tempo speso in playtesting perché le espansioni siano strettamente aderenti con questo concetto. Siccome però così facendo uno non può far uscire la montagna di carte che stanno invadendo il mercato oggi (appunto, al massimo si parlerebbe di trecento carte l'anno, di cui non necessariamente la maggior parte inedite), facendo playtest su playtest, stando attenti a non sbilanciare il gioco per quanto possibile, avendo appunto come focus principale il bilanciamento (anche perché un gioco, per essere divertente, deve essere bilanciato: se tutto diventa un pay-to-win e se un giocatore, durante una partita all'interno dello stesso formato, calandomi una carta da 200 euro riesce ad annientare il mio mazzo che in totale ne costa altrettanto perché sono un disgraziato questo non è divertente), allora ne consegue che allo stato attuale delle cose si tratta di un mio sogno irrealizzabile, dato che l'azienda si preoccupa di vendere e non del bilanciamento come un valore in sé ma come qualcosa legato al mercato (in soldoni: non faccio banlist e similari perché voglio che il mio gioco sia divertente, ma perché voglio che la gente lo compri).
Purtroppo, dobbiamo farci i conti: Magic non è eterno, e alla WotC (e alla Hasbro) questo lo sanno bene. Nel mio, mi ricorda per certi aspetti quanto avvenne (specialmente in Italia ad opera della defunta 25 Edition) con D&D 4ed: alla fine furono pubblicati una marea di manuali che non si guardò nessuno, decretando così la fine di quell'edizione a favore di Pathfinder (potrebbero essere altri giochi di carte, nel nostro caso). Quando uno comincia d'altro canto a fare uscire una valanga di prodotti ogni anno, alla fine le idee inevitabilmente finiscono ed il bilanciamento di gioco diventa sempre più complicato, perché più roba viene gettata nel calderone più diventa difficile tenere tutto insieme. Secondo me, questi sono i primi segnali che Magic sta decadendo (anche se per me i primi segnali in assoluto ci furono già ai tempi del Modern, ma questo è un altro discorso che può benissimo dipendere dalla mia sensibilità); una possibile soluzione sarebbe fare un reboot serio di Magic, il problema è che una simile operazione è costosa, richiede tempo e francamente, a quanti, me incluso, farebbe piacere vedere le proprie carte (tranne per alcune che chiaramente verrebbero ristampate) limitate a dei formati Eternal e, anzi, possibilmente ad un sottoinsieme di questi?
C'è chi è pro-player, c'è chi gioca for-fun, chi, come me, è semplicemente sempre e solo nabbo.