Strategia - Being a better person to be a better player Stampa
better-playerArticolo di Samuele Gallinari
Ciao a tutti! E’ appena terminato il GP di Lione, al quale, purtroppo, non ho potuto partecipare per impegni scolastici. Molti miei amici hanno giocato e qualcuno ha anche ottenuto buoni risultati. Tutti i partecipanti qualche giorno prima del torneo si sono posti la fatidica domanda: ”Che mazzo porto?” Le risposte più frequenti a questa domanda sono tre:
  • a)  Porto un certo mazzo perché l’ho testato molto, è buono e credo di giocarlo ad un livello decente.
  • b)  Porto un certo mazzo perché sono convinto che nel metagame del torneo possa sbaragliare tutti.
  • c)  Porto un certo mazzo perché è il più forte in assoluto e quindi posso battere tutti gli altri mazzi che incontrerò.

In percentuale direi che il 20% dei giocatori risponderebbero (o hanno risposto) la a, il 20% la b ed il 60% la c. Analizziamo bene i pro e i contro di ogni scelta:

a)    Sicuramente non farò un brutto torneo perché ho esperienza con il mazzo ma devo valutare se il meta mi consente di giocarlo perché potrebbero benissimo esserci dei match-up in cui ho autoloss. Per fare un esempio pratico: sono un giocatore a cui piacciono i mazzi aggressivi e ho testato a fondo Mono Rosso, lo padroneggio bene ma so che al torneo al quale voglio giocarlo ci saranno tanti martyr. Direi che è il caso di testare un altro mazzo.

b)    E’ abbastanza difficile prevedere il meta di un evento particolarmente grosso quindi devo verificare che il mio mazzo se la cavi bene più o meno contro tutti e non solo che abbia easy win dal tier 1. Per fare un altro esempio: se il mazzo più popolare è UW midrange e decido di giocare un mazzo con 4 Blood Moon di main per ostacolarlo devi però sincerarmi che il mio asso nella manica (Blood Moon) non sia inutile contro tutti gli altri possibili avversari! Se mi aspetto che molti degli altri mazzi siano mono rosso e tritoni direi che le mie blood moon possono anche ritornare in side alla svelta in attesa di momenti migliori.

c)    Se io faccio questo ragionamento è chiaro che molti altri lo faranno e quindi devo sapere come gestire il mazzo anche contro eventuali mirror! Ad un GP se un giocatore medio gioca ad esempio Jund deve avere la consapevolezza che se incontra 3 oppo con lo stesso mazzo dovrà avere le abilità tecniche necessarie per batterli.

E’ qui che secondo me entra in gioco una qualità che se si possiede nella vita può aiutarci molto anche nel gioco: l’umiltà. Se scelgo la terza opzione devo analizzare criticamente la situazione: sono o non sono più forte della media dei giocatori al torneo? Se la risposta è no è sicuramente meglio tornare alle prime 2 opzioni. Un mazzo forte nelle mani di un giocatore scarso non vince tutte le partite semplicemente perché è forte!

Vi ricordate 4-5 mesi fa che incubo il t2? Tappo 1 e faccio un 3/2 volante e poi ti picchio finchè  non muori. Questo era il modo in cui molte partite finivano, quindi ovviamente il mazzo delver è diventato popolarissimo in breve tempo. Ma delver non è per nulla un mazzo semplice, anzi! Ho battuto moltissimi giocatori che giocavano quel mazzo ai primi turni dei PTQ per il semplice fatto che che non erano forti a sufficienza per giocarlo in maniera ottimale.

Commettevano errori non clamorosi, piccole giocate, ma che alla lunga ribaltavano le partite e tutto questo perché avevano scelto di giocare delver  semplicemente perché era il mazzo più forte, senza analizzare criticamente loro stessi e spesso senza nemmeno testare… Spesso ciò che può ribaltare l’esito di un torneo è avere l’umiltà di dire: non giocherò questo mazzo, è forte ma troppo complicato e se incontro in mirror un buon giocatore sono spacciato!

humilityL’umiltà si rispecchia anche nel modo di giocare e di approcciarsi agli altri all’ interno del gioco. Quante volte vi sarà capitato di perdere dal giocatore spocchioso che alla fine vi dice: ”Hai giocato malissimo, dovevi fare così…” Questi sono i classici presuntuosi, e vi assicuro che spessissimo sono anche giocatori che non hanno mai vinto nulla di veramente rilevante. I professionisti, quelli veri, non puntano mai il dito contro i giocatori meno esperti, anzi danno loro dei suggerimenti.

Provate solo a confrontare Luis Scot Vargas con il ragazzino che ha vinto il GP trial nella vostra città! Vargas è molto più forte, ma si vanta molto meno ed è quello che critica costruttivamente le giocate altrui e si lascia criticare senza alcun problema perché il suo obiettivo non è dimostrare di essere il migliore ad ogni costo, ma è impegnarsi per esserlo! La mentalità un po’ superficiale e talvolta presuntuosa di molti giocatori si rispecchia anche nelle liste dei mazzi che circolano, che sono tutte molto simili tra loro perché pochi giocatori hanno il buonsenso di dire: questa carta non la vedo bene in questo mazzo, piuttosto metterei quest’altra perché non capisco bene che meccaniche possa generare la prima all’interno del mazzo che ho scelto.

Molti si limitano a dire: ”Il tizio a cui ho copiato il mazzo ha vinto un torneo, quindi è forte e il mazzo è bello, per cui se lo gioco posso sicuramente battere tutti gli altri giocatori perché ho il mazzo migliore”. Se siete giocatori che preferiscono una linea di gioco aggressiva è lecito che cambiate qualche carta nel mazzo che avete scelto invece di copiare pedissequamente la lista originale. E mettetecelo sto cavolo di Crociato di Mirrodin in UW midrange, potete fare una versione più aggro, coi geist e con le spade, picchiano come dei fabbri, chissene frega se non erano nella lista originale, il mazzo lo devo giocare io ed è molto meglio che inserisca meccaniche che capisco (come quella di picchiare come un fabbro lol) piuttosto che copiare quelle di altri, senza magari capirle a fondo.

Alla luce di quanto detto posso informarvi che molti miei amici hanno giocato mazzi “invincibili” super copiati e testati poco e hanno fatto risultati pessimi a Lione, tornandosene con la coda tra le gambe e chiedendosi:  "Eppure avevo il mazzo più forte, come ho fatto a perdere?” Invece un mio caro amico, nonché grande giocatore, ha giocato Splinter Twin, mazzo non giocatissimo e che non aveva vinto quasi nulla recentemente (vabbè sappiamo bene che a Lione ha fatto top ma prima del GP era quasi sparito) ma lo aveva testato a fondo e aveva capito che non era orrendo per il meta e………top 50! Bravo Ale!

Per capire quanto la presunzione possa farvi perdere dei tornei pensate solo a una cosa: quanti Jund avete visto in top 8? Secondo voi quanti Jund c’erano? E quanti hanno perso miseramente perdendo i mirror per mancanza di skill? Uno dei pochi che l’ha giocato consapevole di essere un mostro delle figurine ha vinto, ma non grazie al mazzo, grazie alla sua abilità!

In conclusione: non dimenticate MAI che MTG è un gioco e in quanto tale, la sua principale funzione è quella di divertire i giocatori, pertanto non abbiate paura di non fare i pecoroni: inventate, siate folli, giocate mazzi che vi piacciono e che avete testato, anche se non sono apparentemente invincibili come quel cavolo di jund! Il 99% delle volte vedrete che alla fine del torneo sarete soddisfatti!

Ciao a tutti e alla prossima!
Samuele Gallinari