Magic Historica - La Storia di Sorin Markov Stampa
Martedì 17 Gennaio 2012
sorin markovArticolo a cura di Daniele "Goharoth” Salvadori
Dark Ascension è alle porte, e come tutti ormai ben sappiamo questo set riporterà nella storia di Magic un personaggio molto amato fin dalla sua prima comparsa in Zendikar: Sorin Markov, il planeswalker vampiro. Innistrad è il suo piano natale e, come forse avrete sentito dire, o letto nella presentazione ufficiale fatta dalla Wizards della carta "Sorin, Signore di Innistrad", ha un legame con esso che va ben al di là dell'essere il suo luogo di nascita...
In questo articolo o, per meglio dire, in questa storia, vi narrerò vita, morte e miracoli di questo planeswalker, partendo dalla sua nascita in quella che poi sarebbe diventata Stensia, la patria dei vampiri su Innistrad, passando quindi per la sua epica lotta contro gli Eldrazi e arrivando, infine, al suo burrascoso ritorno su Innistrad narrato in Dark Ascension. Buona lettura!

 nicol bolas1. INTRODUZIONE

Citando la Wizards, e la sua ottima scheda di presentazione del personaggio fatta per la sua introduzione ufficiale in Zendikar, "Sorin Markov è un vampiro specializzato nella magia del sangue, una nicchia oscura della magia nera. Grazie alle sua capacità è in grado di assorbire la forza vitale degli altri esseri viventi, maledire i suoi avversari e persino dominare le menti di chiunque desideri.

Se si esclude l'antico drago Nicol Bolas, il vampiro Sorin Markov è più vecchio di qualsiasi altro planeswalker conosciuto. Più vecchio di tutti loro messi insieme. Dopo aver visto la fine di molti millenni, è diventato distaccato ed estremamente sicuro di sé. Diversamente da Bolas, però, Sorin non è interessato al controllo del mondo o all'accrescimento del suo potere. Si accontenta di soddisfare i propri capricci, soprattutto quelli più crudeli e mortali.

Sorin è un individuo cosmopolita, che adora viaggiare. L'aver attraversato centinaia di piani nel corso dei millenni lo ha reso un bon vivant (uno a cui piace vivere bene ndDaniele), sempre in cerca di cose nuove e attrazioni mai viste prima. Nonostante la sua natura edonistica, però, Sorin è cosciente dei pericoli e delle conseguenze degli avvenimenti che lo circondano, e nel corso della sua lunga vita si è sempre preoccupato di gestirli al meglio organizzando incontri con altri arcanisti o viaggiando fino ai piani più sperduti. Per questo Sorin è sempre molto impegnato, costretto a spostarsi spesso tra i piani per i suoi scopi sconosciuti a qualunque altro essere vivente. Sembra che Sorin abbia sempre qualche affare in sospeso."

2. LA CREAZIONE DEI VAMPIRI

Come avrete capito dall'introduzione, Sorin è un vampiro millenario, un planeswalker che ha viaggiato in lungo e in largo visitando luoghi che solo altri possono sognare... ma non sempre è stato così: come in tutte le storie eroiche, l'inizio della storia di Sorin è segnato non solo da umili origini, ma anche da problemi e difficoltà.

Quando era ancora in tenera età, infatti, su Innistrad, nelle terre che poi sarebbero diventate la provincia di Stensia, imperversava la carestia: la gente moriva di fame, e la situazione diventava sempre più grave con il passare del tempo. Di fronte a tutte queste avversità, un alchimista, Edgar Markov, il nonno di Sorin, si mise a cercare una soluzione che potesse riuscire a sfamare le famiglie. E ne trovò una. Una brutale, ma pur sempre una via di uscita di fronte a tanto orrore: un rituale di sangue, che avrebbe reso le persone in grado di sfamarsi con il sangue. Per quanto orribile potesse essere, poteva funzionare: non solo così facendo si sarebbe ridotta la richiesta di colture, delle quali le aride terre di Stensia erano sempre più prive, ma sarebbe anche calato drasticamente il numero stesso di bocche da sfamare.

In realtà, Edgar aveva però anche un altro fine, ben più oscuro e meno nobile della "facciata salva popolazione" che utilizzava per poter portare avanti indisturbato i suoi esperimenti: la vita eterna, per sè e suo nipote Sorin. Questa ambizione fu notata da un demone, Shilgengar, che lo aiutò nel suo oscuro progetto, guidandolo così verso i segreti della magia del sangue e della creazione dei vampiri.
Fu così che su Innistrad nacquero i vampiri, Stensia divenne il loro territorio e Sorin ascese al vampirismo. La sua trasformazione fu però diversa rispetto a quella delle altre persone: quando Edgar usò la magia di sangue per farlo diventare un vampiro, Sorin scomparve. Il trauma della trasformazione aveva infatti fatto scattare in lui la scintilla dei planeswalker, facendolo ascendere.

3. AVACYN

Sorin era così diventato non solo il nipote del creatore di tutti i vampiri, ma anche uno dei leggendari planeswalker, e la sua vita era quella di un re. Ma mentre i vampiri aumentavano in numero e forza, e le popolazioni umane calavano a causa dei loro assalti, Sorin si staccava sempre più dalla sua nuova natura di succhia-sangue. Nonostante i suoi lunghi viaggi, che lo tenevano lontano anche per anni dalla sua terra natia, Sorin teneva sempre sotto controllo la situazione e, nonostante ormai non fosse più un umano, osservava con apprensione il lento ma inesorabile estinguersi dell'umanità da Innistrad.
Doveva agire, fare qualcosa per salvarne ciò che ne rimaneva. Prendendo in prestito alcune credenze popolari riguardanti la luna e l'aldilà, Sorin forgiò quindi un guerriero in grado di difendere l'umanità e preservarla dal suo crudele destino, donandole fede e speranza: l'angelo Avacyn.
Alcuni vampiri compresero questo gesto di Sorin, ma molti altri lo iniziarono a considerare il traditore della loro specie - su tutti suo nonno Edgar, ancora vivo e a capo della famiglia dei Markov. Ma a Sorin questo non importava: Avacyn proteggeva con la sua forza e la sua fede Innistrad, la chiesa a lei dedicata stava dando la forza di reagire e sperare all'umanità e lui poteva tornare a dedicarsi ai suoi viaggi in piena (o quasi) tranquillità.

4. GLI ELDRAZI

Eye-of-UginIn un passato distante rispetto agli avvenimenti narrati nel blocco di Zendikar, l'attenzione di Sorin fu catturata dagli Eldrazi, delle mostruosità nate dall'etere (la sostanza che connette un piano all'altro), in grado di consumare interi piani. Il planeswalker vampiro decise di fermarli alleandosi con altri due planeswalker: un litomante (del quale non viene mai rivelato il nome) e Ugin.

Il piano per distruggerli era semplice: il litomante avrebbe fatto guadagnare loro una forma fisica, mentre Sorin e Ugin avrebbero concentrato i propri poteri per distruggerli. Il piano, in realtà, si rivelò semplice solo sulla carta: una volta resi "fisici", i tre planeswalker si rivelarono troppo deboli per riuscire a fermarli. Con l'acqua alla gola, i tre trovarono un compromesso: invece di ucciderli, li avrebbero imprigionati.
Sorin attirò così gli Eldrazi su un piano ricco di mana, Zendikar, e mentre Ugin usava il suo soffio invisibile per legarli ad esso, il litomante costruì una prigione di edri (delle pietre dalla forma romboidale) per intrappolarli al suo interno. Per concludere, i tre concentrarono il potere di imprigionamento in una locazione segreta, l'Occhio di Ugin, all'interno delle montagne di Akoum, che chiusero con un lucchetto mistico: si sarebbe potuto aprire soltanto con la presenza di tre scintille di planeswalker, e dell'invisibile soffio di Ugin.

Nonostante il successo dell'operazione, i tre sapevano che gli Eldrazi si sarebbero potuti liberare un giorno, e decisero così di stipulare un patto: se il sigillo che avevano posto per imprigionare quelle monstruosità si fosse trovato in pericolo, sarebbero tornati su Zendikar e l'avrebbero nuovamente ricreato, o rafforzato.

Con il passare dei secoli, la fame degli Eldrazi crebbe a dismisura: la magia di Ugin gli impediva di abbandonare la loro forma fisica, ma riuscirono in qualche modo a diffondere nel mondo la loro Progenie. La devastazione che ne seguì fu fermata prima che diventasse irrimediabile dal ritorno dei tre planeswalker che, mantenendo fede al loro patto e concentrando le loro forze, riuscirono a imprigionare nuovamente gli Eldrazi.

5. LA RINASCITA DEGLI ELDRAZI

Ma la ritrovata pace non durò che qualche secolo: la fame degli Eldrazi crebbe nuovamente ad un punto tale da permettergli quasi di fuggire dalla loro millenaria prigione, ma quando Sorin tornò su Zendikar per rinforzare nuovamente il sigillo, non trovò i suoi compagni.

A sua insaputa, Nicol Bolas aveva catturato (o ucciso) Ugin, e grazie a lui era venuto a conoscenza degli Eldrazi, e della loro prigionia su Zendikar. Desideroso di liberarli (anche se per non si sa bene quale fine ultimo), fece in modo che tre scintille di planeswalker - quelle del suo servitore Sarkhan Vol, della piromante Chandra Nalaar e del mago blu Jace Beleren - si trovassero insieme nell'Occhio di Ugin, e utilizzò il soffio di Ugin per liberare nuovamente la Progenie nel mondo.

Sorin, solo contro la crescente minaccia degli Eldrazi, decise di allearsi con la giovane planeswalker elfica Nissa Revane, desiderosa di salvare il suo pianeta natale dalla distruzione, e con il vampiro Anowon, che era presente al momento del rilascio delle Progenie su Akoum e che conosceva quindi la locazione dell'Occhio di Ugin: Sorin, per salvaguardarne il segreto, aveva deciso millenni prima di castare una magia su sè stesso per dimenticarne l'ubicazione, ma adesso quella che doveva essere una protezione si stava rivelando una maledizione.

Dopo un lungo e faticoso viaggio, dovuto fare necessariamente a piedi per via del mana volatile di Zendikar, che impediva ai planeswalker di trasportarsi direttamente fino a Akoum, il gruppo raggiungse l'Occhio di Ugin, dove Nissa rivelò le sue vere intenzioni: lei non voleva distruggere gli Eldrazi, ma liberarli. L'elfa pensava che così facendo gli abomini che minacciavano il suo piano sarebbero semplicemente fuggiti lontano, ma quando distrusse l'Edro principale, scatenando così la furia e la fame accumulata in millenni di prigionia dagli Eldrazi, capì di aver commesso un terribile errore.
Sorin, arrabbiato per il folle gesto dell'elfa, decise di lavarsene le mani, lasciando il pianeta e tutti i suoi abitanti al loro destino. Con il cuore colmo di rabbia e probabilmente frustazione, decise così di tornare a casa, su Innistrad.

avacyn angel6. RITORNO AD INNISTRAD

Dopo lo shock di Zendikar, Sorin non trovò la tranquillità sperata nel suo mondo natio. Avacyn, la sua speranza fatta carne, il simbolo dell'equilibrio che esisteva tra umanità e forze delle tenebre, era scomparsa. E gli umani, smarrita la loro luce protettrice e il suo potere, stavano iniziando a perdere sè stessi: o per gli assalti dei loro nemici, o per il loro stesso spirito autodistruttivo, che li portava a pregare altri poteri, si trovavano in situazione forse addirittura peggiore di quando era giunta tra loro l'angelo.

Sorin non aveva creato Avacyn per portare pace e serenità in quel mondo di tenebre - sapeva bene che non era possibile - ma l'aveva creata per dare vita a quell'equilibrio necessario a garantire la sopravvivenza della razza umana. Ma adesso quell'equilibrio si stava sgretolando. Sorin doveva trovare il suo angelo perduto. E guai a chi avrebbe osato mettersi in mezzo alla sua ricerca.

Come andrà a finire? Lo scopriremo solamente seguendo le gesta del planeswalker vampiro in Dark Ascension, e probabilmente nel terzo e ultimo blocco di Innistrad, Avacyn Restored. Per ora vi saluto, alla prossima!