Magic Historica: la Riparazione Stampa
Giovedì 28 Gennaio 2021
historica gen_2021Articolo di Francesco Gyed Cambilargiu

Prima di cominciare, cari seguaci di Magic Historica, mi preme informarvi di una mia iniziativa personale per unire tutti i miei canali dove parlo di lore con Magic Historica. A partire dalla prossima settimana (lunedì 1 febbraio), nel mio gruppo facebook (Innistrad- Circle of Mtg Lore Seekers) comincerò a riassumere capitolo per capitolo i libri di Lorwyn, al ritmo di 5 a settimana. Di settimana in settimana, poi, rileggerò ed eventualmente correggerò quegli stessi riassunti nel corso di una live serale (il giorno ve lo farò sapere di volta in volta) sul mio canale Twitch (mtg_loreweavers_ita). Infine, una volta realizzato un numero sufficiente di riassunti, li fonderò in unico articolo (o due al massimo, come ho fatto per i libri di Ravnica) da pubblicare proprio qui. Voi ci guadagnate articoli di qualità superiore, io ci guadagno un gran risparmio di energie.

Se volete seguirmi in questo progetto così particolare, trovate i link per i miei altri canali social in fondo all'articolo.
Detto questo, direi che possiamo tornare alla storia di Visione Futura.

Un Inizio Oscuro

La storia di Visione Futura non inizia nello stesso luogo dove finiva quella di Caos Dimensionale, e neppure nello stesso tempo. Ci troviamo infatti catapultati sulla spiaggia di Madara, dove il planeswalker Leshrac viene avvicinato dal Myojin dei Confini della Notte. Dal momento che il planeswalker drago Nicol Bolas è rinato durante gli eventi di Spirale Temporale ed ha tutta l'intenzione di vendicarsi di chiunque gli abbia fatto un torto in passato, il Myojin è preoccupato di essere sulla sua lista, in quanto reo di aver portato la stirpe Umezawa in Madara. Per far fronte all'emergenza, lo spirito di Kamigawa offre una copia della sua maschera a Leshrac, rivelandogli che essa ha il potere di drenare mana nero dagli altri viandanti; in cambio, però, il Nightwalker dovrà uccidere Bolas.

Questa scena è ambientata sicuramente dopo l'abbandono di Madara da parte di Teferi e il suo gruppo, ma da allora sono passate parecchie settimane, e quindi mentre Leshrac e Notte stringono il loro patto, Teferi, Jhoira e Venser potrebbero essere ancora nel deserto di Shiv, dove si trovavano all'inizio del libro di Caos Dimensionale, oppure addirittura mentre Freyalise, Furia di Llanowar e Lord Windgrace si sacrificano per chiudere le Fenditure di Urborg e Cielsudario, o anche solo mentre Jeska, Rinata Tre Volte arriva in Urborg, alla fine del libro di Caos Dimensionale.

Il Piano di Jeska

Chiusa questa parentesi, torniamo a dove ci aveva lasciato Caos Dimensionale, ovvero in Urborg, dove la planeswalker Jeska è giunta in cerca del suo mentore e amico Karn, Golem d'Argento. Jeska interroga Teferi, Mago di Zhalfir, Venser, Plasmatore Sapiente, e Jhoira dei Ghitu su che fine abbia fatto il golem d'argento, e viene fuori che dopo aver sigillato la Fenditura di Tolaria, egli è scomparso nel nulla. Il trio racconta di come Teferi, Freyalise, Windgrace e Karn abbiano sacrificato le loro scintille (e nel caso dei patroni di Urborg e Cielsudario, anche le loro vite) per chiudere le Fenditure di Shiv, Cielsudario, Urborg e Tolaria, ma che in Zhalfir, in Yavimaya, in Madara, e in Otaria rimangono ancora delle Fenditure aperte. Convinta di poter chiudere tutte le rimanenti fenditure senza sacrificare alcuna scintilla, Jeska decide di recarsi in Otaria da sola, per vedere di persona cosa è accaduto alla sua terra natale. Lì, la planeswalker viene avvicinata da Leshrac, il quale le rivela di aver osservato l'operato di Teferi e Jhoira, e di aver scoperto che i due, nel loro intento di chiudere le fenditure, hanno reso più potenti e affamate quelle ancora aperte.

Leshrac propone quindi di utilizzare assieme a lui le scintille da planeswalker latenti di Venser e Radha, Erede di Keld, al fine di canalizzare tutto il mana necessario a chiudere le Fenditure rimaste, spiegando che le scintille dei due neowalker sono apparentemente immuni al potere delle Fenditure stesse. Non fidandosi di Leshrac, però, Jeska rifiuta, e viaggia fino a Keld per incontrare Radha di persona. Una volta raggiunto il suo accampamento, la planeswalker chiede alla keldon di unirsi a lei per chiudere le Fenditure, ma Radha rifiuta. Keld ha più che mai bisogno di un leader, e Radha non ha alcuna intenzione di rinunciare al suo obbiettivo. Non vedendo altra alternativa se non quella di obbligare Radha a venire con sé, Jeska la sconfigge rapidamente in un duello e se la trascina dietro fino a Zhalfir.

Il Vuoto di Zhalfir

Nel frattempo, Teferi, Jhoira, e Venser decidono di recarsi nella foresta di Yavimaya per cercare l'aiuto di Multani, Avatar di Yavimaya, che potrebbe avere il potere necessario per chiudere la Fenditura locale. Al loro arrivo, tuttavia, i tre trovano un Multani debolissimo e quasi completamente assorbito dalla Fenditura, la quale sta lentamente il mana della foresta. Per fortuna, grazie alla sua magia di teletrasporto, Venser riesce a recuperare Multani dalla Fenditura, e a farlo tornare a Yavimaya vivo e vegeto, proprio mentre Teferi rileva le azioni di Jeska e chiede al giovane neowalker di portare lui e Jhoira fino a Zhalfir.

Quando il trio arriva alla Fenditura, trova Jeska intenta ad utilizzare Radha come tampone per chiudere la ferita nello spazio-tempo. Teferi e Jhoira la implorano di fermarsi, ma Jeska è ormai andata oltre il punto di non ritorno e completa la sua opera, utilizzando Radha come una spugna per la Fenditura.

Jeska gongola mentre afferma di essere in grado di chiudere una Fenditura senza sacrificare un viandante, ma Teferi le spiega con rabbia che a causa delle sue azioni Zhalfir non potrà mai più tornare indietro dalla fase e non è un caso se Teferi ha chiuso la Fenditura di Shiv pochi istanti prima che il continente tornasse al suo posto. La civiltà zhalfiriana e milioni di vite sono ormai perdute per sempre perché Teferi non ha più la sua scintilla, e quindi nemmeno il potere di riportarli nel normale flusso del tempo.

Capendo l'errore, Jeska si mostra effettivamente dispiaciuta, ma sostiene di aver agito per il bene superiore, e che gli zhalfiriani verranno ricordati come eroi. Dopo queste parole, la guerriera Pardica si teleporta a Yavimaya assieme a Radha, seguita immediatamente da Venser, Jhoira e Teferi.

La Sconfitta di Multani

Una volta arrivata nella foresta, Jeska viene immediatamente intrappolata da Multani, che cogliendola di sorpresa riesce ad immobilizzarla e a rinchiuderla all'interno di un albero, facendola cadere in un sonno magico. Quando Teferi, Jhoira e Venser arrivano nella foresta, trovano Jeska addormentata e Radha di nuovo in forze, guarita dal mana verde che scorre nella foresta. L'elfa keldon si rifiuta ancora una volta di aiutare il trio a chiudere le fenditure rimanenti, ma mentre la discussione va avanti, il sonno di Jeska viene interrotto da Leshrac, che si infiltra nella sua mente e le permette di tornare in sé. Di nuovo sveglia e infuriata, la planeswalker utilizza i poteri combinati di Multani e di Radha per chiudere la Fenditura di Yavimaya nello stesso modo in cui aveva chiuso quella di Zhalfir, per poi ripartire per Madara con la guerriera di Keld.

Dopo la chiusura della Fenditura, la maschera nella quale era contenuta l'essenza di Multani, giace inerte sul terreno di Yavimaya, ma Jhoira decide comunque di seppellirla, sperando che in questa maniera lo stregone-maro possa riprendersi e tornare più forte che mai. Come scopriremo in seguito, probabilmente questo gesto ha salvato la "vita" di Multani, anche se ha condannato gran parte degli abitanti umanoidi di Yavimaya a fuggire dall'isola.
Con il cuore pieno di speranza, Jhoira si avvicina a Venser, il quale conduce lei e Teferi sulle spiagge di Madara.

Scontro tra Titani

Sulla spiaggia di Madara, intanto, Jeska viene avvicinata da Leshrac, il quale immobilizza la planeswalker e grazie alla maschera del Myojin dei Confini della Notte le strappa via il potere di Phage l'Intoccabile, affermando di volerlo utilizzare per uccidere Nicol Bolas. Jhoira, Teferi e Venser arrivano tardi e non possono fare altro che osservare il Nightwalker richiamare Bolas dalla Cieca Eternità per sfidarlo a duello, forte del potere rubato a Jeska. Quando Bolas accetta, Leshrac utilizza di nuovo la maschera donatagli dal Myojin dei Confini della Notte per drenare il mana nero che Bolas era già pronto ad utilizzare, privandolo quindi della possibilità di accedere ad uno dei tre colori di mana 0n cui è più esperto. Tuttavia, il drago mantiene il suo accesso al mana rosso e blu di Madara, e certo di poter eliminare Leshrac anche in questo modo, dà inizio alle danze.

Per qualche tempo, nessuno dei due planeswalker è in grado di danneggiare notevolmente l'altro, ma quando Leshrac deturpa i Cancelli dell'Artiglio, Bolas si infuria per l'affronto, e come suo solito, si lascia distrarre dalla propria furia. Leshrac ne approfitta per usare il tocco di Phage potenziato dal mana nero rubato a Bolas, danneggiando il drago così gravemente da costringerlo ad una disperata fuga di piano in piano, inseguito dal Nightwalker che continua a far marcire la sua carne con ogni colpo. Una volta tornati entrambi in Madara, Leshrac si prepara a dare il colpo di grazia, ma Bolas rivela le sue carte: in realtà non è mai stato in difficoltà, ed ha ingannato Leshrac per l'intera durata del combattimento. Bolas afferma infatti di aver sconfitto il Myojin dei Confini della Notte tempo prima e di aver rivendicato la maschera originale in modo da non essere danneggiato dalla copia di Leshrac.

Colto alla sprovvista dalla notizia, Leshrac si distrae, permettendo a Bolas di impalarlo con la sua coda, resa scheletrica dal tocco di Phage, e di intrappolare la sua essenza in quella che spiega essere una mera copia della reale maschera del Myojin, realizzata da lui stesso dopo aver eliminato lo spirito tempo fa. Una volta finito il duello, Nicol Bolas restituisce il potere di Phage alla legittima proprietaria, ma rivendica per sé la maschera del myojin.

Affermando poi di avere delle responsabilità nei confronti di Madara, Bolas utilizza l' essenza intrappolata di Leshrac per nutrire e chiudere la Fenditura, uccidendo il Nightwalker nel processo. Infine, Bolas lascia Dominaria, rivelando a Jeska e agli altri di essere diretto verso un luogo dove ripararsi nel caso in cui l'ultima Fenditura non dovesse venire sigillata.

Il Dio-Faraone

In realtà Bolas è piuttosto sicuro che la squadra di Teferi riuscirà a salvare Dominaria e l'intero Multiverso, ed è altrettanto convinto che questo gesto lo strapperà della sua onnipotenza. Fortunatamente, il drago ha già pronto un piano per far fronte a questa eventualità, ed una volta abbandonata Madara, si dirige verso un frammento del piano di Alara, Grixis, dove si prepara all'imminente trasformazione del Multiverso. Grixis è però solamente una piccola parte di un piano ben più grande che ha già cominciato a mettere in pratica giorni prima, subito dopo aver realizzato ciò che Teferi e i suoi stavano cercando di fare. In quell'occasione, dopo aver lasciato Madara, Bolas si era diretto verso il piano di Amonkhet, apparendo nei cieli sopra la città di Naktamun. Vedendolo fare breccia all'interno dell'Hekma, la barriera che protegge la città e i suoi abitanti da tutto ciò che giace nel deserto all'esterno, le otto divinità che proteggevano Naktamun si erano fatte avanti per combattere il drago, ma uno dopo l'altro, Bolas li aveva massacrati, dilaniando le leylines che li tenevano in vita.

L'unica a sfuggire al terribile massacro, fu Bontu la Gloriosa dea dell'ambizione dalla testa di coccodrillo. Ella riconobbe il potere superiore di Bolas, e anziché affrontarlo, piegò la testa, sottomettendosi e preparandosi a servirlo come la più fedele dei suoi servitori. Per sua fortuna, Bolas aveva effettivamente bisogno di qualcuno che lo aiutasse a portare avanti i suoi piani, e dopo aver ucciso in un solo colpo tutti gli abitanti di Naktamun in grado di reggersi sulle loro gambe, spiegò a Bontu cosa avrebbe dovuto fare: fabbricare per lui un esercito di zombie con determinate caratteristiche e potenziati dal minerale chiamato Lazotep.

Per ottenere il suo scopo, Bolas riportò in vita quattro delle sette divinità morte, manipolò le loro menti per convincerle a venerarlo come una figura mistica, e innestò nelle loro menti una profezia: quando il Secondo Sole di Amonkhet avesse raggiunto l'esatto centro del monumento che il drago costruì ad immagine e somiglianza delle sue corna, egli sarebbe tornato per condurre in un glorioso aldilà tutti coloro che si sarebbero dimostrati degni.

Le mummie degli abitanti uccisi da Bolas avrebbero assicurato un futuro ai sopravvissuti, e una volta raggiunta una certa fase della vita, li avrebbero condotti ad affrontare cinque Ordalie, prove terribili che li avrebbero resi degni di accedere all'Aldilà. La capacità di muoversi come una singola entità, la possibilità di anticipare i movimenti dei nemici e ideare strategie, la forza di schiacciare ogni avversario, l'implacabilità e lo zelo nell'eseguire gli ordini, erano le qualità che Bolas desiderava innestare nella sua futura Orda Atroce, e ordinò agli dèi di realizzare delle ordalie che potessero sviluppare negli abitanti di Naktamun proprio quelle qualità.

Dopo aver costretto il Secondo Sole a seguire il percorso stabilito dalla profezia, aver trasformato tre divinità in mostri ai suoi ordini, ed aver ordinato al demone Razaketh, dal Sangue Impuro di eseguire un determinato rituale nel momento in cui il Conto delle Ere fosse iniziato, Bolas ricostituì l'Hekma, per poi andare a caccia del Myojin nero.

Un Ultimo Sacrificio

Dopo che Bolas abbandona Dominaria per Grixis, Jeska si scusa con Teferi e i suoi compagni, dicendosi pentita delle sue azioni precedenti e assumendosi la responsabilità di chiudere l'ultima fenditura di Otaria. Jhoira, Teferi, Radha e Venser offrono il loro aiuto, e Jeska glielo permette, e dopo aver teleportato i due ex studenti di Tolaria a distanza di sicurezza, chiede a Jeska e Venser di seguirla nella Fenditura.

Arrivati vicino al centro, però, Jeska chiede ai due compagni di tornare indietro e di lasciarla continuare da sola, perché solo la sua scintilla potrà finalmente chiudere l'ultima Fenditura. Una volta che Radha e Venser si allontanano, Jeska sacrifica la sua vita e la sua scintilla per attivare quella vera e propria rivoluzione di portata multiversale che verrà poi conosciuta come "Riparazione".

Le conseguenze della Riparazione

Non appena la Fenditura di Otaria si chiude, un'ondata di mana si riversa nelle terre di Dominaria, e per la prima volta da secoli, l'energia magica del piano al centro del Multiverso torna a scorre copiosa. Multani risorge dalla sua maschera, gli elfi vengono rinvigoriti, e i maghi di tutto il mondo si ritrovano con una tale abbondanza di potere da non sapere quasi come usarla.

Le scintille dei planeswalker si indeboliscono, alcuni di loro perdono completamente la capacità di viaggiare tra i piani e altri, i più sfortunati o i più deboli, perdono sia la vita che la scintilla. Tutti coloro che sopravvivono, si ritrovano improvvisamente a possedere un corpo fisico e mortale, destinato ad invecchiare e, infine, a morire. Ma dalle ceneri dell'antico potere, nascono e nasceranno in futuro, i neowalker, eredi di quegli Urza, Windgrace, Freyalise, Teferi, Ugin, Sorin, Bolas, Azor, Bo Levar e di tutti gli altri che con le loro gesta hanno lasciato un segno del loro passaggio nel Multiverso, marchiandolo per sempre.

Il Multiverso è dunque salvo, e in ogni suo angolo la Riparazione comincia a correggere gli errori del passato: i frammenti di Alara iniziano la loro lenta ma inesorabile riunificazione che si concluderà solamente decenni dopo; su Lorwyn, Oona percepisce che la prossima Grande Aurora arriverà con largo anticipo; i confini tra regno materiale e spirituale di Kamigawa si fanno nuovamente definiti; il Quartiere Fantasma di Agyrem su Ravnica diventa un piano a sé stante, i portali planari apertisi nel corso dell'intera Storia si spengono per sempre, conducendo verso un destino ignoto quelli che, come Sengir, il Barone Oscuro, si sono ritrovati ad attraversarli nel momento sbagliato; e dappertutto si accendono nuove scintille.

Epilogo

Commossi dal sacrificio di Jeska, e consapevoli di aver completato la loro missione salvando il Multiverso, Jhoira, Teferi, Radha e Venser si salutano. Il loro lavoro è concluso ed ora ognuno di loro potrà tornare a vivere la sua vita di tutti i giorni. Radha, la cui scintilla è stata irreparabilmente danneggiata a causa delle azioni di Jeska, torna a Keld dal suo clan di guerrieri; Teferi decide di tornare a Jamuraa per aiutare gli abitanti locali a ricostruire la storia di Zhalfir e a riprendersi dalle catastrofi degli ultimi trecento anni; Jhoira prende in prestito l'Ambulatore di Venser e parte alla ricerca di Jodah, Arcimago Eterno; e infine Venser, ormai divenuto un vero e proprio Viaggiatore Dimensionale, parte per un lungo viaggio interplanare, diretto verso l'ignoto.

Mentre Dominaria festeggia, nelle profondità della necropoli di Kederekt su Grixis, Nicol Bolas riscopre per la prima volta cosa significhi essere mortali. Il suo potere è comunque notevole, essendo un drago anziano nato direttamente dalle uova dell'Ur-Drago, ma non è che una briciola di ciò che la Riparazione gli ha portato via. Tuttavia, Bolas sa che non tutto è perduto, e che è solo questione di tempo prima che i semi che ha seminato su Amonkhet e che si appresta a seminare nei frammenti di Alara giungano a maturazione.

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Per riassumere:

4.205 A.R.: Phyrexia invade Dominaria. Durante la Prima Fase dell'Invasione, Teferi manda fuori fase parte di Shiv e Zhalfir, creando senza accorgersene due fenditure. Poco tempo dopo, Barrin trasforma Tolaria in una pira funeraria per sua moglie Rayne, e sua figlia Hanna, Pilota della Nave distruggendo l'isola ed allargando la Fenditura locale. Durante la Seconda Fase dell'Invasione, la Congiunzione tra Rath e Dominaria, la Fortezza di Volrath appare in Urborg, e Cielsudario si unisce al terreno di Keld, aprendo due fenditure. Freyalise aiuta la foresta a completare la congiunzione e accetta di proteggerla.

4305 A.R.: nel corso di quest'anno l'artefatto chiamato Mirari provoca diversi disastri nel continente di Otaria. Kirtar usa il Mirari e distrugge metà della Cittadella dell'Ordine; Aboshan trova l'artefatto e fa affondare un terzo del continente; Chainer lo strappa dalle mani del Patriarca e distrugge Città della Cabala; Kamahl lo prende a Chainer e provoca una guerra civile tra le tribù delle Montagne Pardiche. In seguito alla morte di Kirtar, la Cabala del Patriarca e l'Ordine di Teroh ed Eesha iniziano una guerra che si concluderà solo dopo la fuga di Kamahl in Krosa. In seguito alla morte di Aboshan Llawan e Laquatus si sfidano per conquistare il potere nell'impero mer, e la prima avrà la meglio sul secondo, che invece morirà per mano di Kamahl nella foresta di Krosa. In seguito alla morte di Chainer, la Cabala si trasferisce nella città di Aphetto. La Guerra del Mirari (nome che sta ad indicare l'intero insieme di conflitti scoppiati a causa del Mirari -Guerra Civile Mer, Guerra Civile Pardica, Crociata di Teroh, Colpo di Stato di Chainer- o conseguentemente all'utilizzo di questo artefatto) provoca la morte di Balthor, Seton e, apparentemente, di Jeska, rapita dalla Cabala.

4305-4306: Jeska diventa Phage, uccide Nivea e distrugge la vita di Ixidor. Kamahl cerca di convincere la sorella a tornare da lui, ma non avendo la forza per obbligarla, attende alcuni mesi per preparare un esercito di creature della foresta di Krosa. La foresta cresce a un ritmo preoccupante, e Kamahl utilizza il suo potere per potenziare il suo esercito. Thriss muore, il potere del Mirari si ferma e Krosa cade vittima della corruzione del Patriarca. Phage costruisce il Gran Colosseo su un'isola in mezzo ad una palude, e viene fondata Coliseum City. Phage e Kamahl si affrontano nuovamente, ma vengono interrotti da Akroma, l'angelo creato da Ixidor per vendicare l'amata, perciò si alleano per attaccare e distruggere le forze di Ixidor. L'illusionista fonda Topos e crea il suo paradiso, poi, quando Akroma torna ferita, la guarisce e si prepara alla guerra. Si combatte la Guerra dell'Incubo, che si conclude quando i deathwurm di Phage tornano all'interno del suo corpo. Ixidor viene ingoiato vivo dall'unico deathwurm rimasto, e viene fondata la città libera di Sanctum.

4310 A.R.: nei primi mesi di quest'anno, Karona, Dio Fasullo, viene bandita dai numena, e con lei scompare la magia da Dominaria. Tre mesi dopo, Karona viene uccisa definitivamente, la sua morte apre la Fenditura Dimensionale di Otaria, e le altre Fenditure cominciano ad assorbire il mana del piano.

4500 A.R.: ha luogo la Riparazione. Dopo millenni di caos, Dominaria e il Multiverso sono sull'orlo del collasso a causa di una serie di fenditure spazio-temporali. Serviranno il sacrificio delle vite di diversi planeswalker (Windgrace, Jeska e Freyalise volontariamente, Leshrac costretto a forza) e delle scintille di altri (Radha, Karn e Teferi) e l'aiuto dei loro fedeli compagni per chiudere definitivamente le Fenditure Dimensionali ed aprire un nuovo capitolo nella storia del Multiverso. Pochi giorni prima che il sacrificio di Jeska cambi radicalmente il Multiverso e indebolisca i planeswalker, Nicol Bolas invade Naktamun, su Amonkhet, per mettere in moto un piano destinato a restituirgli il potere che la Riparazione gli strapperà.

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Fonti:

  • Future Sight, di Scott McGough e John Delaney. Libro pubblicato nel 2007 e inedito in Italia
  • The Art of Magic: The Gathering - Amonkhet, di James Wyatt. Artbook pubblicato nel 2017 e inedito in Italia.
  • L'Era della Rivelazione, di Alison Luhrs. Magic Story pubblicata nel 2017 e disponibile in italiano sul sito ufficiale wizards.

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Nella quarta stagione 2019 / 2020:

Nella terza stagione 2018:

 Riassunto delle prime due stagioni 2016 e 2017: