Strategia - Pro Tour Theros e prospettive future in standard Stampa
Sabato 19 Ottobre 2013
pt theros introArticolo di Jimmy Jtk88

Il weekend scorso si è svolto il PT Theros a Dublino, che ha visto trionfare il Team Revolution capitanato dai francesi campioni del mondo (Lèvy in primis) e che ha visto piazzare ben tre dei suoi rappresentanti in Top8. La lista capace non solo di vincere il PT, ma addirittura di prendere tutti e tre i gradini del podio, presenta una scelta particolare, che non si vedeva da molto in circolazione: Mono Blu Aggro, a base Devotion, la nuova meccanica introdotta con il set a tema greco che sembra essere davvero una nuova forza da considerare nel panorama Standard per i prossimi mesi a venire. Per completezza vi propongo la lista del vincitore, Jérémy Dèzani.

 

 

thassa banner
Monoblue Devotion by Jérémy Dezani
Winner
Sideboard:
[Standard Top8] Pro Tour - Dublin - 11-12-13/Ott/2013


Andando ad analizzare la lista vediamo che presenta scelte improntate ad attivare quanto più possibile Devotion, in modo da sfruttare appieno la forza sia di Thassa, God of the Sea che di Master of Waves, la vera all star di questo PT. Inoltre, qualcuno avrà notato la presenza di Judge’s Familiar nelle 60 carte, il che significa che questa carta è stata in grado di vincere ben DUE PT di fila (Craig Wescoe – PT Dragon’s Maze). Ok, questo penso sia irrilevante, ma era comunque un appunto che volevo mettere in evidenza. Detto questo, il mazzo è abbastanza lineare, presenta drop in tutti i punti della curva, tutti ovviamente mana intensive per dare gas a Devotion e riesce a fare partenze discrete. Certo, non siamo a livello delle partenze a cui ci aveva abituato mono red nel vecchio standard, ma anche qui se si riesce a fare Cloudfin Raptor di primo, la probabilità che diventi presto una vera minaccia con le ali è abbastanza alta. Sono anche interessanti le scelte in ambito “spell”: lo split 2/1 tra Cyclonic Rift e Disperse permette di avere una edge migliore in mirror, dove Rift è nettamente superiore in una situazione di stallo dove entrambi i giocatori hanno un Master of Waves con una buona schiera di cavallucci marini, mentre il mono Bident of Thassa e i 2 Jace permettono di continuare a pescare carte, cosa di cui il mazzo ha costantemente bisogno essendo improntato all’aggressività (anche se, come commentato al PT, questo mazzo pare sempre avere board pieno e mille carte in mano).

nightveil specterAll’interno della Top8, oltre a tre diverse copie di questo archetipo, troviamo anche la presenza di GR Monster piazzato al quarto posto da Makihito Mihara, che presenta anch’esso scelte di build interessanti e che è in grado di avere effettivamente 20 mana al quarto turno, cosa da non sottovalutare visto la presenza della nuova idra greca con un nome impronunciabile, da vera guerriera. Altri illustri presenze sono date dall’intramontabile “Guillermo” Wafo-Tapa, che porta in alto il suo mazzo caratteristico, ovvero Esper Control, con una build tutta sua che, a detto di tanti, soffre molto le partenze veloci, ma è in grado di riprendersi nelle long run. A completare la Top8 abbiamo Rietzl con Orzhov Midrange (stessa lista di Patrick “The Innovator” Chapin) e Yamamoto con Mono Black Devotion, molto bello da vedere, molto sfortunato nel torneo visto i tanti match up positivi che presentava la Top8. Da non dimenticare il ritorno gradito di Cornelissen ai vertici di questo gioco, che presentava una lista abbastanza grezza di Mono Red, anch’esso a base Devotion.

Detto questo, la domanda più in voga nella rete adesso è: ma il prossimo meta standard sarà dominato dalla presenza di Mono Blu Devotion? O più in generale, da Devotion.deck? Oppure questo risultato è solamente derivato da una ottima scelta di meta, e quindi si risolverà essere l’ennesimo fuoco di paglia destinato al dimenticatoio?

Il mio personalissimo parere è che tutti i mazzi mono-color sono destinati al dimenticatoio, fatta eccezione per il classico mono rosso che sarà sempre presente, come ormai succede da anni in questo formato. Qualche possibilità la lascio anche a Mono Black, perché questo archetipo è sempre stato amato nei secoli dei secoli amen. Detto questo, a mio avviso da questo Pro Tour si possono trarre diverse conclusioni da applicare alle scelte di deck building per il prossimo standard:

- Il nero è il colore più forte nel formato. Presenta infatti rimozioni rapide ed efficienti (Doom Blade, Hero’s Downfall, Devour Flesh), è in grado di gestire minacce di qualsiasi tipo grazie alla ristampa di Thoughtseize e presenta dei beater difficilmente gestibili (Desecration Demon);

- Le strategie Mono Color pagano solo se basate su Devotion (mono red a parte), ma per fare questo c’è da scendere a dei compromessi: Mono Blu gioca Frostburn Weird e Nightveil Specter, carte abbastanza brutte per il costruito; lo spettro è giocabile anche in mono nero, fermo restando il power level subottimale della carta. Anche Cloudfin Raptor e Judge’s Familiar sono carte più da limited che da costruito;

- Giocare tricolor è molto rischioso visto le ManaBase instabili e lente, soprattutto se non si gioca verde in questi tre colori (vedere i match di Wafo-Tapa per capire che giocare Esper o UWR non pare una gran scelta in un meta aggressivo), il che porta a prediligere mazzi di tipo bicolor, di cui Colossal Gruul è un buon rappresentante;

- Se il meta sarà improntato sull’aggressività, i midrange avranno vita abbastanza facile. GR e Mono Blu (per citare i mazzi del PT) stanno molto male da mazzi con scarti e pieni di rimozioni, quindi questa sembra la tattica giusta a primo acchito per approcciarsi al nuovo formato in modo proattivo;

- Molte carte che si pensava avrebbero avuto un grande impatto nel formato hanno deluso le aspettattive, vuoi per problemi alla manabase già citati precedentemente, vuoi per il poco periodo di test intercorso tra l’uscita del set e il PT stesso (si parla di Steam Augury, Elspeth, Sun’s Champion, Xenagos the Reveler, Chained to the Rocks), mentre altre hanno dimostrato di essere degli ottimi sleepers (Master of Waves su tutti, Reaper of the Wilds nelle liste di Bohny e Van Lunen), consolidando la profondità di questo set;

nyktos- Il verde presenta la migliore forma di accelerazione non basata su Devotion (Nyktos, shrine of Nix) sottoforma di Elvish Mystic e Sylvan Caryatid, entrambe buone carte che possono dare una mano a stabilizzare manabase tricolor incerte come potrebbe accadere in Jund o Junk, che si potrebbero vedere una volta che il nuovo standard inizia a prendere forma;

- Sphinx’s Revelation ha perso l’appeal e la forza che aveva acquisito verso la fine del vecchio standard; le strategie control a tre colori sono lente e farraginose, mente quelle a due colori sembrano non essere “complete”, presentando diverse limitazioni, con l’accoppiata UW che sulla carta pare la più solida rispetto a UB o UR;

- Le Scry Lands, come preventivato, risultano essere molto più che “un cancello con scry 1”, permettendo di pianificare il gioco per il prossimo turno o agendo come pseudo-pescata una volta arrivati in mid game. Se ne avete la possibilità giocatele, poiché molto utili e performanti.

Con queste considerazioni (del tutto soggettive, sono apertissimo a critiche rispetto a quanto detto sopra), se dovessi scegliere un mazzo da giocare per un imminente torneo (sia esso un Game Day, un GP o un qualsiasi altro evento di rilevanza più o meno elevata) punterei su di una shell midrange a base GBx, dove l’x può essere uno splash di bianco per utilizzare carte dal power level alto come Blood Baron of Vizkopa, Advent of the Wurm e/o Obzedat, Ghost Council, oppure blu, per utilizzare una shell più controllosa che si avvalga di counters, Far//Away, Jace, Architect of Thought e/o Aetherling/Prognostic Sphinx. Queste due scelte presentano ovviamente problemi di mana base, quindi l’idea migliore sarebbe restare fedeli ad una shell GB di tipo midrange, che presenti componenti di controllo della mano (Thoughtseize), del board (Hero’s Downfall) e minacce solide e ricorsive (Reaper of the Wilds, Varolz, the Scar Striped, Lotleth Troll), in modo da non perdere da screw e da avere un core abbastanza solido e quadrato con cui poter affrontare a cuor sereno quasi qualsiasi avversario.

Approcciarsi a un nuovo formato in continua evoluzione non è mai semplice, richiede elasticità mentale nel capire queste linee evolutive, dedizione al formato stesso in modo da seguirne i cambiamenti e capirne gli andamenti, e una buona dose di fortuna nel capire quale sia la direzione giusta da seguire nello sviluppo di una nuova tipologia di mazzo. Ma questo, per quanto difficile possa sembrare, è anche il bello di avere una rotazione programmato ogni anno, che porta nuove carte, strategie, meccaniche tutte da esplorare, andando quindi a rinnovare quello che era un formato già vastamente esplorato, aprendo nuovi orizzonti e nuove scelte di deckbuilding.

In bocca al lupo per i vostri prossimi tornei.
Alla prossima

Jimmy

Il weekend scorso si è svolto il PT Theros a Dublino, che ha visto trionfare il Team Revolution capitanato dai francesi campioni del mondo (Lèvy in primis) e che ha visto piazzare ben tre dei suoi rappresentanti in Top8. La lista capace non solo di vincere il PT, ma addirittura di prendere tutti e tre i gradini del podio, presenta una scelta particolare, che non si vedeva da molto in circolazione: Mono Blu Aggro, a base Devotion, la nuova meccanica introdotta con il set a tema greco che sembra essere davvero una nuova forza da considerare nel panorama Standard per i prossimi mesi a venire. Per completezza vi propongo la lista del vincitore, Jérémy Dèzani.






Monoblue Devotion by Jérémy Dezani
Winner
Sideboard:
[Standard Top8] Pro Tour - Dublin - 11-12-13/Ott/2013



Andando ad analizzare la lista vediamo che presenta scelte improntate ad attivare quanto più possibile Devotion, in modo da sfruttare appieno la forza sia di Thassa, God of the Sea che di Master of Waves, la vera all star di questo PT. Inoltre, qualcuno avrà notato la presenza di Judge’s Familiar nelle 60 carte, il che significa che questa carta è stata in grado di vincere ben DUE PT di fila (Craig Wescoe – PT Dragon’s Maze). Ok, questo penso sia irrilevante, ma era comunque un appunto che volevo mettere in evidenza. Detto questo, il mazzo è abbastanza lineare, presenta drop in tutti i punti della curva, tutti ovviamente mana intensive per dare gas a Devotion e riesce a fare partenze discrete. Certo, non siamo a livello delle partenze a cui ci aveva abituato mono red nel vecchio standard, ma anche qui se si riesce a fare Cloudfin Raptor di primo, la probabilità che diventi presto una vera minaccia con le ali è abbastanza alta. Sono anche interessanti le scelte in ambito “spell”: lo split 2/1 tra Cyclonic Rift e Disperse permette di avere una edge migliore in mirror, dove Rift è nettamente superiore in una situazione di stallo dove entrambi i giocatori hanno un Master of Waves con una buona schiera di cavallucci marini, mentre il mono Bident of Thassa e i 2 Jace permettono di continuare a pescare carte, cosa di cui il mazzo ha costantemente bisogno essendo improntato all’aggressività (anche se, come commentato al PT, questo mazzo pare sempre avere board pieno e mille carte in mano).

All’interno della Top8, oltre a tre diverse copie di questo archetipo, troviamo anche la presenza di GR Monster piazzato al quarto posto da Makihito Mihara, che presenta anch’esso scelte di build interessanti e che è in grado di avere effettivamente 20 mana al quarto turno, cosa da non sottovalutare visto la presenza della nuova idra greca con un nome impronunciabile, da vera guerriera. Altri illustri presenze sono date dall’intramontabile “Guillermo” Wafo-Tapa, che porta in alto il suo mazzo caratteristico, ovvero Esper Control, con una build tutta sua che, a detto di tanti, soffre molto le partenze veloci, ma è in grado di riprendersi nelle long run. A completare la Top8 abbiamo Rietzl con Orzhov Midrange (stessa lista di Patrick “The Innovator” Chapin) e Yamamoto con Mono Black Devotion, molto bello da vedere, molto sfortunato nel torneo visto i tanti match up positivi che presentava la Top8. Da non dimenticare il ritorno gradito di Cornelissen ai vertici di questo gioco, che presentava una lista abbastanza grezza di Mono Red, anch’esso a base Devotion.

Detto questo, la domanda più in voga nella rete adesso è: ma il prossimo meta standard sarà dominato dalla presenza di Mono Blu Devotion? O più in generale, da Devotion.deck? Oppure questo risultato è solamente derivato da una ottima scelta di meta, e quindi si risolverà essere l’ennesimo fuoco di paglia destinato al dimenticatoio?

Il mio personalissimo parere è che tutti i mazzi mono-color sono destinati al dimenticatoio, fatta eccezione per il classico mono rosso che sarà sempre presente, come ormai succede da anni in questo formato. Qualche possibilità la lascio anche a Mono Black, perché questo archetipo è sempre stato amato nei secoli dei secoli amen. Detto questo, a mio avviso da questo Pro Tour si possono trarre diverse conclusioni da applicare alle scelte di deck building per il prossimo standard:

- Il nero è il colore più forte nel formato. Presenta infatti rimozioni rapide ed efficienti (Doom Blade, Hero’s Downfall, Devour Flesh), è in grado di gestire minacce di qualsiasi tipo grazie alla ristampa di Thoughtseize e presenta dei beater difficilmente gestibili (Desecration Demon);

- Le strategie Mono Color pagano solo se basate su Devotion (mono red a parte), ma per fare questo c’è da scendere a dei compromessi: Mono Blu gioca Frostburn Weird e Nightveil Specter, carte abbastanza brutte per il costruito; lo spettro è giocabile anche in mono nero, fermo restando il power level subottimale della carta. Anche Cloudfin Raptor e Judge’s Familiar sono carte più da limited che da costruito;

- Giocare tricolor è molto rischioso visto le ManaBase instabili e lente, soprattutto se non si gioca verde in questi tre colori (vedere i match di Wafo-Tapa per capire che giocare Esper o UWR non pare una gran scelta in un meta aggressivo), il che porta a prediligere mazzi di tipo bicolor, di cui Colossal Gruul è un buon rappresentante;

- Se il meta sarà improntato sull’aggressività, i midrange avranno vita abbastanza facile. GR e Mono Blu (per citare i mazzi del PT) stanno molto male da mazzi con scarti e pieni di rimozioni, quindi questa sembra la tattica giusta a primo acchito per approcciarsi al nuovo formato in modo proattivo;

- Molte carte che si pensava avrebbero avuto un grande impatto nel formato hanno deluso le aspettattive, vuoi per problemi alla manabase già citati precedentemente, vuoi per il poco periodo di test intercorso tra l’uscita del set e il PT stesso (si parla di Steam Augury, Elspeth, Sun’s Champion, Xenagos the Reveler, Chained to the Rocks), mentre altre hanno dimostrato di essere degli ottimi sleepers (Master of Waves su tutti, Reaper of the Wilds nelle liste di Bohny e Van Lunen), consolidando la profondità di questo set;

- Il verde presenta la migliore forma di accelerazione non basata su Devotion (Nyktos, shrine of Nix) sottoforma di Elvish Mystic e Sylvan Caryatid, entrambe buone carte che possono dare una mano a stabilizzare manabase tricolor incerte come potrebbe accadere in Jund o Junk, che si potrebbero vedere una volta che il nuovo standard inizia a prendere forma;

- Sphinx’s Revelation ha perso l’appeal e la forza che aveva acquisito verso la fine del vecchio standard; le strategie control a tre colori sono lente e farraginose, mente quelle a due colori sembrano non essere “complete”, presentando diverse limitazioni, con l’accoppiata UW che sulla carta pare la più solida rispetto a UB o UR;

- Le Scry Lands, come preventivato, risultano essere molto più che “un cancello con scry 1”, permettendo di pianificare il gioco per il prossimo turno o agendo come pseudo-pescata una volta arrivati in mid game. Se ne avete la possibilità giocatele, poiché molto utili e performanti.

Con queste considerazioni (del tutto soggettive, sono apertissimo a critiche rispetto a quanto detto sopra), se dovessi scegliere un mazzo da giocare per un imminente torneo (sia esso un Game Day, un GP o un qualsiasi altro evento di rilevanza più o meno elevata) punterei su di una shell midrange a base GBx, dove l’x può essere uno splash di bianco per utilizzare carte dal power level alto come Blood Baron of Vizkopa, Advent of the Wurm e/o Obzedat, Ghost Council, oppure blu, per utilizzare una shell più controllosa che si avvalga di counters, Far//Away, Jace, Architect of Thought e/o Aetherling/Prognostic Sphinx. Queste due scelte presentano ovviamente problemi di mana base, quindi l’idea migliore sarebbe restare fedeli ad una shell GB di tipo midrange, che presenti componenti di controllo della mano (Thoughtseize), del board (Hero’s Downfall) e minacce solide e ricorsive (Reaper of the Wilds, Varolz, the Scar Striped, Lotleth Troll), in modo da non perdere da screw e da avere un core abbastanza solido e quadrato con cui poter affrontare a cuor sereno quasi qualsiasi avversario.

Approcciarsi a un nuovo formato in continua evoluzione non è mai semplice, richiede elasticità mentale nel capire queste linee evolutive, dedizione al formato stesso in modo da seguirne i cambiamenti e capirne gli andamenti, e una buona dose di fortuna nel capire quale sia la direzione giusta da seguire nello sviluppo di una nuova tipologia di mazzo. Ma questo, per quanto difficile possa sembrare, è anche il bello di avere una rotazione programmato ogni anno, che porta nuove carte, strategie, meccaniche tutte da esplorare, andando quindi a rinnovare quello che era un formato già vastamente esplorato, aprendo nuovi orizzonti e nuove scelte di deckbuilding.

In bocca al lupo per i vostri prossimi tornei.
Alla prossima

Jimmy